Come avviare Chrome, Firefox, IE e Opera a schermo pieno automaticamente

La modalità a schermo pieno, è supportata dalla gran parte dei browser, fra cui troviamo ovviamente Chrome, Firefox e Interbet Explorer. Nella maggior parte dei casi, a modalità deve essere attivata manualmente navigando fra i menù o usando l’universale scorciatoia F11.

E se volessimo avviarli a tutto schermo all’apertura (ovvero aprirli di default in fullscreen)? Ecco i vari metodi divisi per browser (vedremo Chrome, Firefox e Internet Explorer):

Se si utilizza Internet Explorer, Firefox o Opera Browser, non servono plugin per passare alla modalità schermo intero. Basta infatti:

1. Aprire il browser (Internet Explorer, Firefox o Opera);
2. Premere il tasto F11 per passare alla modalità a schermo intero;
3. Ora chiudere il browser e riaprirlo.

Riaprendo il browser, lo troveremo ancora a schermo pieno. Per tornare alla modalità classica, basta nuovamente pigiare “F11” oppure “Esc” da tastiera.

Sfortunatamente, questo semplice metodo non funziona con Google Chrome. Ma esiste comunque una breve procedura che si basa su una delle funzioni built-in disponibili in Chrome. Ecco come usarla:
1. Assicurandosi che il browser sia chiuso, cliccare con il tasto destro sull’icona di Google Chrome e scegliere “Proprietà” dal menù contestuale;
2. Nella casella “Destinazione”, aggiungere alla fine della stringa già presente, la seguente:
–kiosk http://www.google.com
3. Cliccare su “OK“, quindi aprire Google Chrome con un doppio click sull’icona appena modificata.

Abbiamo appena attivato la modalità “kiosk“. Facendo avviare Google Chrome dall’icona con cui abbiamo lavorato, Chrome si avvia a tutto schermo. Per chiudere il browser, bisogna usare la combinazione da tastiera “ALT+F4” e dalla pagina del motore di ricerca Google, saremo in grado di arrivare ovunque si desideri.

Come disabilitare il GoogleUpdate.exe dall’esecuzione automatica

Non so voi, ma io non sono un grande fan dei programmi non fondamentali che si avviano da soli. Se non sono ben fatti, aumentano il tempo di avvio e di caricamento, magari per un servizio che non è davvero utili. Uno di questi è il “GoogleUpdate.exe”, piccolo software che viene sempre installato insieme ai prodotti Google, come Chrome, Picasa, Google Earth, etc…. Nasce per una causa buona, ovvero mantenere aggiornata tutta la gamma dei software Google presenti nel sistema, ma basta avviare una qualunque applicazione Google ed essa stessa cercherà nuovi aggiornamenti, il che rende per il 99% del tempo inutile il “GoogleUpdate.exe”, anche se occupa pochi kilobyte in RAM.

E quindi, come disabilitare il GoogleUpdate.exe dall’esecuzione automatica? Ecco uno dei tanti metodi:

1. Premere la combinazione “R+Win” per aprire il comando “Esegui” e digitare “msconfig” (senza virgolette);
2. Selezionare la scheda “Avvio“, deselezionare la casella accanto a Google Update;
3. Cliccare su “OK” e riavviare il computer;

Un altra “tecnica” usata da Google per eseguire automaticamente l’update, sfrutta le operazioni pianificate di Windows. Per disabilitare anche le operazioni pianificate:

1. Aprire il “Pannello di Controllo“, cliccare sul campo per la ricerca e digitare “pianificazione”, quindi scegliere “Pianifica Attività” sotto “Strumenti di Amministrazione“;
2. Cliccare sulla cartella “Libreria Utilità di pianificazione” nel menù a sinistra e su, ciascuno dei compiti che iniziano con “GoogleUpdate” (dovrebbero essere 2, uno “Core” e l’altro “UA”), cliccare con il tasto destro del mouse e scegliere “Disabilita” o “Elimina“;

Come aggiornare GRUB 2 in Fedora (aggiungendo altri sistemi operativi)

In Fedora, cosi come in tutti i sistemi che lo utilizzano come bootloader, è possibile aggiornare la lista dei sistemi operativi avviabili da GRUB 2 in questo modo:
1. Aprire il terminale;
2. Digitare su e quindi inserire la propria password;
3. Digitare:
grub2-install
(con questo comando, grub avvia un processo per cercare altri sistemi operativi presenti all’interno dell’hard disk);
4. Digitare:
grub2-mkconfig
(con questo comando, grub genera un nuovo file di configurazione);

Spesso bastano questi due comandi per trovare Windows. Quindi consiglio un riavvio per verificare che grub funzioni correttamente (oppure, digitare gedit /etc/grub.conf e verificare la presenza di nuove “entry“).

Nel caso in cui non si riesca a scovare nulla di nuovo:
1. Controllare il nome della partizione, che dipende da come è stata mappata da Fedora;
2. Digitare da terminale:
grub2-Install /dev/nomepartizione
3. E quindi dare il comando:
grub2-mkconfig

A questo punto abbiamo “ordinato” a GRUB di cercare e aggiungere la suddetta partizione alle “entry”.

Come cambiare la destinazione per il salvataggio dei OneNote 2013

La nuova versione di Office viene data con una completa integrazione con SkyDrive. L’unico problema che si riscontra con questo sistema, è dato dal fatto che i percorsi sono online, e quindi non è possibile cambiarli a piacimento.

Ecco quindi come cambiare il percorso di salvataggio in OneNote 2013:

1. Aprire uno qualsiasi dei programmi di Office e cliccare su “File”, quindi cliccare su “Opzioni”;
2. Andare nelle “impostazioni di salvataggio“;
3. Sul lato destro, spuntare la casella che dice “Salva sul computer per impostazione predefinita” e quindi cliccare su “OK“;

Finito! Adesso il percorso in cui abbiamo salvato il file sarà quello predefinito.

Come ripristinare/recuperare i file cancellati su SkyDrive

Microsoft sta febbrilmente lavorando sul cloud hosting, SkyDrive. Il servizio ha subito una grande trasformazione e si sta pian piano conquistando una posizione di rilievo fra gli utenti, probabilmente anche grazie a Windows 8, il nuovo sistema operativo di mamma Microsoft, fortemente integrato con il web ed il Cloud.

Dopo la rivoluzione di Microsoft, adesso, se si cancella accidentalmente un file su SkyDrive, esso viene spostato sul “Cestino“, in modo che può essere recuperato senza troppi problemi.

Per trovare il cestino, basta collegarsi al sito web di Skydrive e cliccare su “Cestino” in basso nella barra destra. All’interno troveremo tutti i file cancellati.

Quindi, per qualunque file che viene eliminato da desktop o da smartphone o dall’interfaccia web, Microsoft terrà per 30 giorni il suddetto file nel cestino e non verrà più conteggiato come peso effettivamente in utilizzo. Sarà possibile recuperarlo in casi di ripensamento o di errore senza alcun problema.