Avete capito bene: secondo i pionieri della Rete, internet sarebbe ormai un’infrastruttura obsoleta. A rivelarlo un articolo del Wall Street Journal. Nel 1969 Larry Roberts del Pentagon’s Advanced Research Projects Agency progettò un programma, destinato agli enti di ricerca, chiamato ARPAnet che avrebbe permesso a più computer di restare connessi tra loro anche a distanza. Per le decadi successive, Roberts ha provato, spendendo circa 340 milioni di Dollari, a migliorare la sua stessa tecnologia, arrivando però al punto che oggi come oggi è obsoleta.
“Non possiamo più contare su questa tecnologia, che è vecchia di quarant’anni” ha spiegato il programmatore che ora ha 69 anni. La sua ultima invenzione è un “router di flusso”, che non fa altro che analizzare il traffico di rete convogliando su “strade” diverse dati di pagine Web, e-mail, telefonate VoIP, e così via. Ma Roberts non è l’unico tra i “creatori” della rete a pensarla così.
Dello stesso avviso Len Bosack, cinquantacinquenne co-fondatore di Cisco Systems: “La rete così com’è oggi – ha spiegato – è abbastanza inadeguata; per questo abbiamo annunciato di voler creare un sistema che permetta alle grandi aziende di collegarsi ai cavi sottomarini che hanno una velocità cento volte migliore delle attuali infrastrutture”. Il dibattito, dunque, è acceso, soprattutto in questi ultimi anni in cui più volte si è parlato di sovraccarico della Rete, dovuto principalmente all’avanzare della tecnologia e alle sempre più utilizzate telefonate low-cost via internet.
“La Rete non è stata fatta per permettere alle persone di guardare la televisione – ha spiegato Roberts – e lo so, perché l’ho creata io”. E se pensiamo che gli accessi, secondo una ricerca, dovrebbero aumentare del 264 per cento entro il 2011, sono sempre di più gli esperti che teorizzano che, prima o poi, potrebbe esserci un grande crash globale di internet.
Fonte Slashdot.
Già fino all’anno 2000 si è temuto di dover reingegnerizzare ex-novo l’intera Internet (si parlava di Internet2) perché il numero degli host indirizzabile attraverso il protocollo IP era vicino ad essere esaurito (IP shortage) dal numero di host realmente collegati (oltre alla necessaria ridondanza e alle perdite per motivi sociali).
Il problema è stato parzialmente evitato con l’utilizzo della tecnica del NAT/Gateway mediante la quale una rete aziendale non ha bisogno di un range ampio di indirizzi IP fissi, ma può utilizzarne uno più ridotto con anche un buon risparmio economico.
Oggi si è fiduciosi nella possibilità di migrare in modo non traumatico alla versione 6.0 di IP (IPv6) che renderà disponibili circa 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di numeri IP indirizzabili.
La natura globale con la quale è stata concepita Internet ha fatto sì che oggi, non solo apparati di calcolo in senso stretto, ma una enorme varietà di processori, a volte anche incorporati in maniera invisibile (embedded) in elettrodomestici e in apparecchi dei più svariati generi, abbiano tra le proprie funzionalità quella di connettersi ad Internet e attraverso Internet a qualche servizio di aggiornamento, di distribuzione di informazione e dati; dal frigorifero, al televisore, all’impianto di allarme, al forno, alla macchina fotografica: ogni processore oramai è abilitato a comunicare via Internet.
Fonte Wikipedia.