Quest’oggi, festeggio tutti gli Italiani che lavorano ogni giorno in qualunque condizione per loro stessi e per i propri cari. Non festeggio lo Stato in sé, che si prende la metà di quel che guadagno e non ne ritorna neanche una minima parte in servizi pubblici. Non festeggio una intera classe politica che si serve del Populismo e dell’immediatismo della gente per accaparrarsi più voti.
Festeggio gli Italiani che, in qualunque condizione, riescono a cavarsela e ad andare avanti. Gli Italiani che sono riusciti a rendere l’Italia un paese industrializzato. Non festeggio lo Stato che, ogni giorno, lascia vuoti ovunque e che puntualmente vengono riempiti da gente molto molto poco raccomandabile, dal posteggiatore abusivo (che fai, non paghi? Se non paghi, si segnano la targa e alla prossima ti bucano le gomme) al crimine più o meno organizzato.
Festeggio gli Italiani che credono in una Unità che, dopo 150 anni, non c’è ancora e combattono ogni giorno per ottenerla. Non Festeggio lo Stato che manda in TV programmi che inneggiano ad un’unità nazionale, ma fa di tutto per tenerla ben divisa in due parti, l’Italia.